Chat with us, powered by LiveChatDove andare in tenda in montagna?

Dove andare in tenda in montagna?

Trekking, strade ferrate, arrampicata e panorami mozzafiato: per sfuggire alla vita frenetica della città, ai suoi rumori e, almeno in estate, al caldo torrido, la montagna è sempre una buona idea. Puoi trovare rifugi attrezzati dove condividere l’esperienza con altri appassionati, ma se la tua idea di viaggio è ancora più libera e indipendente e vuoi immergerti completamente nella natura che ti circonda, forse avrai considerato di picchettare la tenda in quello spot sublime da dove vedere l’alba in assoluta tranquillità. Si può fare? Che regole ci sono per il bivacco in montagna? Quali luoghi possono offrirti un’esperienza il più possibile in autonomia, senza rovinarti il viaggio con il rischio di multe anche molto salate?

 

Quali sono le regole per dormire in tenda in montagna?

Se sei un appassionato di montagna e non vedi l’ora di avere qualche giorno libero per prendere zaino, tenda e bastoncini da trekking, ci sono alcune regole che devi conoscere. Innanzitutto, esiste una differenza nella definizione di campeggio e bivacco, per i quali anche le regole sono diverse:

  • il bivacco è una sosta con la tenda dal tramonto all’alba: se ad esempio stai facendo un cammino di più giorni e ogni sera ti fermi a dormire in un posto diverso, smontando la tenda la mattina quando riparti, si tratta di bivacco.
  • il campeggio è invece una sosta più lunga: per intendersi, quando lasci la tenda montata per più giorni.

Il campeggio è quasi sempre vietato al di fuori di strutture apposite, anche se esistono eccezioni: a volte è possibile farlo notificando in anticipo l’ufficio comunale oppure è consentito in alcuni parchi ed enti (ovviamente sempre al di fuori delle aree protette).

Il bivacco, invece, è disciplinato da una legge (D.Lgs. n. 112 del 31/03/1998) che di fatto dà alle singole Regioni la possibilità di regolamentarlo come meglio credono. Questo può creare confusione e portare, con un po’ di ingenuità, a sostare in posti dove non si potrebbe: in questi casi il rischio è quello di una sanzione, che sicuramente eviteresti volentieri.

La cosa migliore che puoi fare, se la tua intenzione è di dormire nella natura senza fermarti nei rifugi, è contattare l’ufficio turistico o il comune della tua destinazione. Di solito nel consentire il bivacco libero vengono tenuti in considerazione:

  • l’altitudine sopra la quale è consentito
  • la distanza dai rifugi
  • la distanza minima dall’acqua
  • le norme ambientali

Ci sono poi alcuni comuni che mettono a disposizione aree specifiche in modo gratuito e alcuni spazi dove è possibile il bivacco ma per i quali si deve pagare una tariffa d’ingresso.

E se scopri che la tua prossima meta ad alta quota non permette il bivacco? Puoi trovare un host in mezzo alla natura che mette a disposizione aree verdi dove sostare in sicurezza in montagna, con alcune comodità come acqua, elettricità, servizi igienici condivisi, senza per questo rendere meno wild il tuo viaggio – anzi, alcuni permettono anche di fare falò, per i quali altrimenti servirebbe una licenza. Vediamo allora dove andare in tenda in montagna senza sorprese!

 

Dove andare in tenda in montagna: dalla Valle d’Aosta all’Abruzzo

Dalle Alpi agli Appennini, ma non solo, la penisola italiana è per buona parte collinare e montuosa, con tutto ciò che questo tipo di paesaggio può offrire: ammirare il verde della vegetazione e il blu del cielo, escursioni e vere e proprie discipline sportive. Che tu sia un viaggiatore contemplativo o uno attivo, ecco alcune località montane imperdibili!

 

Valtournenche in Valle d’Aosta

In Valle d’Aosta il bivacco è consentito sopra i 2500 metri s.l.m., un’altezza non troppo difficile da raggiungere visto che la regione è quasi del tutto montuosa. Dovrai però evitare il Grand Paradiso, dove invece è vietato.

Se vuoi sostare ai piedi del Cervino, la terza montagna più alta in Italia con i suoi 4478 metri s.l.m., puoi farlo nel giardino di un piccolo rifugio fiabesco con una coltivazione di lamponi, che si trova su un tratto della Gran Balconata del Cervino, un sentiero di circa 70 km sui fianchi di questa montagna.

 

Torre Pellice in provincia di Torino

Se la tua destinazione è il Piemonte, devi sapere che qui il campeggio libero è possibile solo lontano dai campeggi organizzati e ti servirà un’autorizzazione rilasciata dalle autorità locali almeno un giorno prima della tua sosta.

Potrai però campeggiare immerso in un bosco scosceso di castagni, dove troverai una zona pianeggiante, fra la Valle del Po, la Val Chisone e la Pianura Padana. Questo spot è perfetto se sei un viaggiatore che ha a cuore il proprio impatto ambientale durante la vacanza, sul quale qui viene posta particolare attenzione.

 

Il versante emiliano dell’Appennino

L’Emilia-Romagna è una delle regioni, insieme a Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto-Adige e Sardegna, dove le regole per il campeggio e il bivacco liberi sono più restrittive. In Emilia-Romagna è infatti assolutamente vietato sostare al di fuori delle aree specificamente organizzate, come i campeggi veri e propri.

Se il tuo programma è quello di una vacanza nella natura di questa regione, sarà allora ancora più importante organizzarti in anticipo e trovare una soluzione per dormire comunque in luoghi meno mainstream, in accordo con il tuo spirito libero.

Potrai ad esempio dormire in tenda nel cuore dell’Appennino Tosco-Emiliano, sul Monte Penna, nel giardino di una fattoria dove potrai anche gustare specialità locali autoprodotte, andare a funghi in autunno (ricorda però che serve un patentino per non incorrere in multe!) – e ciaspolare in inverno. E, se la fortuna è dalla tua parte, potresti anche vedere un’aquila reale volare sopra la tua testa.

 

Toscana: dai Colli Aretini alla Garfagnana

Nonostante la Toscana non abbia regolamenti specifici per il campeggio libero e il bivacco sia consentito (nelle aree apposite e per massimo una notte), potrai trovare un compromesso fra natura incontaminata e qualche piccola comodità, evitando così anche scoccianti imprevisti.

Puoi sostare sui Colli Aretini, circondato dal paesaggio collinare, nelle zone dove nasce il Sangiovese. Oppure puoi andare alla scoperta della Garfagnana e sostare in una comunità ecologica vicino al parco fluviale del Serchio. Se non vuoi portare con te l’ingombro della tenda, qui potrai prenotare delle yurte mongole per una sosta dal sapore nomade. Oltre a preziosi borghi montani e innumerevoli sentieri, a poca distanza si trova anche Lucca, una città piccola e incantevole, ricca di iniziative culturali e tappa per i pellegrini in cammino lungo la Via Francigena.

 

Sport, cultura e sagre nel Lazio

Nel Lazio non c’è una regola unica per bivacco e campeggio liberi, ma le condizioni variano addirittura da comune a comune.

Sostare nei pressi di un rifugio nel Parco dei Monti Simbruini potrebbe essere la soluzione per raggiungere i luoghi e le attività che ti interessano di più: la falesia di Campo Staffi, sentieri di trekking e siti archeologici. Se a una vacanza naturalistica vuoi unire anche un po’ di divertimento, informati sulle molte sagre e feste medievali che, soprattutto in estate, vengono organizzate con frequenza nei borghi della zona.

 

Il paese del tartufo in Molise

Se c’è una regione tutta da scoprire, quella è il Molise, dove peraltro è consentito anche il campeggio, libero quando si tratta di pochi giorni e, in aree attrezzate, per permanenze più lunghe.

Ma se vuoi conoscere le meraviglie locali, dai siti naturalistici e archeologici alle specialità culinarie, direttamente da chi ci abita, puoi sostare vicino a una tartufaia a Carovilli, a un’altitudine di 900 metri s.l.m.

Vicino troverai anche la chiesa quattrocentesca di Santa Maria Assunta, che, nonostante il nome, in realtà è conosciuta per ospitare le spoglie del santo protettore del luogo, Stefano del Lupo.

 

I cammini abruzzesi

In Abruzzo è permesso campeggiare solo in apposite aree che dispongono anche dei servizi igienici. Se queste zone non rientrano nel tuo itinerario o nella tua idea di viaggio, puoi dormire in tenda in un giardino in provincia dell’Aquila.

Questo è un punto nevralgico se sei da queste parti per fare trekking, perché è una tappa di ben tre cammini: quello di San Pietro Eremita, quello del Cavaliere e quello dei Briganti.

Se viaggi con qualcuno che ama gli sport acquatici o tu stesso vuoi alternare la montagna ad altri paesaggi, vicino si trova il Lago di Turano, dove pescare, fare una gita in barca, provare il kayak e il SUP.

 

Dormire in tenda in montagna in sicurezza

Che tu scelga la sosta libera o il connubio fra natura, qualche comodità e i consigli degli host di Garden Sharing, per dormire in tenda in montagna in sicurezza sono necessari alcuni accorgimenti: da dove e come sistemare la tenda alle cose da fondamentali da portare con sé per non soffrire il freddo, anche d’estate, quando di notte le temperature possono scendere di parecchi gradi.

Per la scelta dello spot dovrai considerare:

  • vento: per non trovarti vessato tutta la notte dal rumore del vento (nella migliore delle ipotesi) evita sommità, canali e valli troppo aperte;
  • esposizione: se vuoi vedere l’alba assicurati di orientare la tua tenda verso est;
  • fonti d’acqua: dovrebbero essere vicine – l’acqua è sempre utile e in montagna spesso potabile – ma non troppo, per evitare il rischio di esondazioni;
  • vegetazione: ripara dal sole e dal vento, ma può rivelarsi insidiosa in caso di temporale improvviso;
  • animali: sei nel loro habitat, quindi per la notte resta lontano dalle tracce di quelli selvatici e anche dai pascoli;
  • pareti rocciose: come gli alberi, possono provvedere a riparare da sole e vento, ma possono smottarsi facilmente.

Per l’attrezzatura, non bisogna farsi ingannare dalle temperature miti dell’estate e anche durante la bella stagione, soprattutto se vai a quote elevate, è bene portarsi abbigliamento termico per la notte. Una buona idea, se è più freddo del previsto, è bollire dell’acqua da mettere nella propria borraccia per riscaldarsi, così come portarsi un materassino: fondamentale per dormire quanto più comodi possibile durante dei trekking di più giorni, isola anche dal terreno e, quindi, dal freddo.

Inoltre, un kit di pronto soccorso è d’obbligo, anche se ti sarà utile sapere che tutti gli host di Garden Sharing di solito lo mettono a disposizione dei loro ospiti.

Infine, la regola più importante: cerca di non lasciare tracce, organizzati per portare via la spazzatura che hai prodotto durante il tuo viaggio, contribuendo così a salvaguardare la natura.